Gli incentivi Industria 4.0 2021 per beni e software
15 Giugno 2021
Giulia Salamone
Tempo di lettura 7 min
Il Piano Transizione 4.0 è l’iniziativa con cui il Ministero dello Sviluppo Economico, con le risorse stanziate dalla Legge di Bilancio collegata al PNRR (pari ad oltre 24 miliardi di euro per il biennio 2021-2022), incentiva l’innovazione e l’Industria 4.0 concedendo agevolazioni fiscali in forma di credito d’imposta sugli investimenti effettuati dalle imprese in beni materiali e immateriali, per il momento da utilizzare esclusivamente in compensazione.
Il Piano Transizione 4.0 rinnova le precedenti agevolazioni a sostegno degli investimenti innovativi e la trasformazione digitale delle imprese italiane.
Dal 2020 non si parla più di iper-ammortamento, poiché questa definizione è stata sostituita dal credito d’imposta. Il credito d’imposta spetta per gli investimenti in beni strumentali nuovi, materiali e immateriali nel periodo che va dal 1° gennaio 2020 al 30 giugno 2022.
Quali obiettivi si pone il nuovo Piano Nazionale Transizione 4.0?
L’obiettivo del Piano Transizione 4.0, rafforzato dalla Manovra 2021 con circa 24 miliardi di euro agganciati al Recovery plan, è favorire e accompagnare le imprese nel processo di transizione tecnologica e di sostenibilità ambientale, rilanciando il ciclo degli investimenti penalizzato dall’emergenza legata al COVID-19.
Per assicurare il supporto tecnico al Ministero dello Sviluppo economico nell’emanazione dei pareri relativi alla riconducibilità degli investimenti alle disposizioni del Piano Nazionale Transizione 4.0, sono stati stanziati a favore di ENEA 2 milioni di euro per il biennio 2021-2022.
Pertanto, il nuovo Piano Transizione 4.0 vuole:
Stimolare gli investimenti privati;
Dare stabilità e certezze alle imprese con misure che hanno effetto da novembre 2020 a giugno 2023.
Per la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi si può beneficiare di 3 crediti di imposta, con aliquote differenziate a seconda delle caratteristiche del bene e dell’anno di acquisizione:
– il credito d’imposta per investimenti in nuovi beni strumentali materiali 4.0;
– il credito d’imposta per investimenti in nuovi beni strumentali immateriali 4.0;
– il credito d’imposta per investimenti in nuovi beni strumentali materiali ed immateriali generici non 4.0.
I bonus sono utilizzabili da tutte le imprese che operano in Italia, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico di appartenenza, dalla dimensione e dal regime fiscale di determinazione del reddito, e, per gli investimenti che hanno ad oggetto beni materiali ed immateriali “generici” non 4.0, anche gli esercenti arti e professioni.
Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni materiali e immateriali)
Incremento dal 6% al 10% per tutti del credito beni strumentali materiali (ex super) per il solo anno 2021;
Incremento dal 6% al 15% per investimenti effettuati nel 2021 per implementazione del lavoro agile;
Estensione del credito ai beni immateriali non 4.0 con il 10% per investimenti effettuati nel 2021 e al 6% per investimenti effettuati nel 2022.
Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni materiali 4.0)
Per investimenti fino a 2,5 milioni di Euro: nuova aliquota al 50% nel 2021 e 40% nel 2022;
Per spese superiori a 2,5 milioni di Euro e fino a 10 mln: nuova aliquota al 30% nel 2021 e 20% nel 2022;
Per spese superiori a 10 milioni di Euro e fino a 20 milioni è stato introdotto un nuovo tetto: aliquota al 10% nel 2021 e nel 2022.
Maggiorazione dei tetti e delle aliquote (Beni immateriali 4.0)
Incremento dal 15% al 20%;
Massimale da 700 mila Euro a 1 milione di Euro.
Ricerca & Sviluppo, Innovazione, Design e Green
Sono disponibili:
il credito d’imposta per le attività di ricerca fondamentale, ricerca industriale e sviluppo sperimentale in campo scientifico o tecnologico;
il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica;
il credito d’imposta per le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0;
il credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica.
I bonus sono stati prorogati fino al 2022 dalla legge di Bilancio 2021, che ha aumentato anche le aliquote agevolative e l’importo massimo spettante a ciascuna impresa.
R&S: incremento dal 12% al 20% e massimale da 3 milioni a 4 milioni di Euro;
Innovazione tecnologica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
Innovazione green e digitale: incremento dal 10% al 15% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni;
Design e ideazione estetica: incremento dal 6% al 10% e massimale da 1,5 milioni a 2 milioni.
Estensione del credito d’imposta alle spese sostenute per la formazione dei dipendenti e degli imprenditori;
È riconosciuto nell’ambito del biennio interessato dalle nuove misure (2021 e 2022).
Qual è la data di scadenza per accedere al credito d’imposta 4.0?
Per usufruire del Credito d’imposta 4.0 il nuovo bene strumentale deve essere acquistato e “connesso” ai sistemi aziendali entro il 31 Dicembre 2022 oppure entro il 30 giugno 2023, a patto che l’ordine e il pagamento di almeno il 20% a titolo di acconto siano effettuati entro il 31 dicembre 2022. Il Credito d’Imposta al 50% sarà valido per tutto il 2021. Dal 01/01/2022 il Credito d’ Imposta 4.0 sarà al 40% per investimenti fino a 2,5 milioni, al 20% da 2,5 milioni a 10 milioni e al 10% da 10 milioni a 20 milioni.
I benefici di Industria 4.0
Gli investimenti in Industria 4.0 vengono effettuati per acquisire dei benefici, in particolare quella flessibilità necessaria per rispondere a un mercato globale sempre più competitivo, caratterizzato da repentini cambiamenti nella composizione della domanda e da una richiesta continua di produzioni specifiche e poco standardizzate.
Più nel dettaglio, l’adozione di una strategia di Industria 4.0 può consentire alle industrie una maggiore flessibilità attraverso la produzione di piccoli lotti a costi simili a quelli della grande scala. Un ulteriore beneficio risiede nella maggiore velocità, dalla fase di realizzazione del prototipo sino alla produzione in serie. Forse l’ambito oggi più cruciale e ricercato dalle imprese industriali è la maggiore produttività: grazie a una manutenzione di tipo intelligente e predittivo, è possibile ottenere minori tempi di set-up, riduzione errori e fermi macchina. Inoltre, un ambito che può essere sensibilmente migliorato con Industria 4.0 è il controllo qualità: grazie ai sensori che monitorano la produzione in tempo reale è possibile ridurre gli scarti e gli errori di produzione.
In generale, Industria 4.0 è in grado di assicurare una maggiore competitività del prodotto grazie alle maggiori funzionalità derivanti dall’IoT. Questi e altri benefici sono confermati dall’analisi degli Osservatori del Politecnico di Milano: secondo le aziende con progetti attivi da oltre un anno, i vantaggi risiedono nella migliore flessibilità di produzione (47%), nell’aumento dell’efficienza dell’impianto (38%), nella riduzione dei tempi di progettazione (34%) e nell’opportunità di sviluppare prodotti innovativi (33%). Al contempo, le barriere maggiormente percepite dalle imprese allo sviluppo di applicazioni 4.0 hanno invece a che fare con le difficoltà nell’uso della tecnologia e nell’adozione degli standard (59%), nelle problematiche di natura organizzativa e gestione delle competenze (41%), nelle difficoltà di change management (20%) e nell’insoddisfazione per l’offerta (17%).
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