La formazione finanziata è il metodo attraverso il quale il ministero del lavoro si impegna a sostenere la formazione continua dei dipendenti delle aziende che operano in Italia.
Per accedere a queste attività specialistiche, ogni azienda è tenuta a versare una certa quota dei contributi INPS per finanziare la formazione del proprio personale dipendente. Le somme di denaro in questione verranno poi utilizzate dal fondo paritetico interprofessionale selezionato per avviare percorsi di sviluppo delle competenze dei lavoratori. Tutto ciò, come conseguenza, porta anche a un aumento della competitività sul mercato dell’azienda.
È importante precisare che la formazione finanziata non comporta alcun costo aggiuntivo per chi la richiede. Se un’azienda decide di usufruire di questo servizio, al fondo scelto andrà lo 0,30% della retribuzione lorda dei dipendenti per promuovere la loro crescita professionale.
Oltre ai fondi paritetici, molte regioni offrono incentivi e finanziamenti per la formazione professionale delle aziende.
Senza alcun margine di incertezza, possiamo affermare che i principali benefici legati alla formazione continua e specialistica dei dipendenti sono:
- L’aumento della qualità del lavoro svolto dai dipendenti.
- La riduzione degli errori legati alla mancanza di conoscenze e competenze.
- Il miglioramento generale della soddisfazione sul luogo di lavoro.
Nell’articolo precedente abbiamo approfondito l’inestimabile valore del capitale umano. In questo nuovo contenuto, invece, abbiamo intenzione di rispondere alle domande più comuni che riguardano i finanziamenti per la formazione:
- Come si ottiene l’accesso ai fondi paritetici interprofessionali?
- Quali caratteristiche deve rispettare il piano formativo?
- Come intercettare le esigenze formative del personale?
- Quali sono i fondi per la formazione finanziata attivi nel 2023?
1. Come si ottiene l’accesso ai fondi paritetici interprofessionali?
Per accedere ai fondi destinati alla formazione del personale dipendente, è necessario che l’azienda aderisca a un ente paritetico presentando la richiesta di finanziamento. L’adesione a un ente non richiede alcun costo, è gratuita.
La scelta dell’ente dipende da due fattori principali: il settore in cui l’azienda opera e il luogo in cui si trova la sua sede. Tenendo in considerazione questi elementi, l’azienda può scegliere in modo autonomo l’opzione migliore per soddisfare le proprie esigenze di formazione.
2. Quali caratteristiche deve rispettare il piano formativo?
Ogni fondo ha le sue caratteristiche. Per questo motivo, la redazione e la rendicontazione del piano formativo dovrà seguire le indicazioni specifiche dell’ente al quale l’azienda sceglie di aderire.
Generalmente, ogni piano formativo deve contenere i seguenti dettagli:
- la/le attività a cui l’azienda vuole prendere parte;
- un elenco dettagliato degli obiettivi formativi che si intendono raggiungere;
- i dipendenti che parteciperanno ai corsi;
- i relativi costi.
3. Come intercettare le esigenze formative del personale?
Conoscere le esigenze dei propri dipendenti consente all’azienda di garantire un ambiente lavorativo accogliente. Quando si tratta di formazione professionale, l’analisi delle valutazioni e dei feedback dei dipendenti è fondamentale. Oltre a questo, una continua analisi del mercato permette di individuare tempestivamente le nuove competenze richieste.
4. Quali sono i fondi per la formazione finanziata operativi nel 2023?
Come abbiamo visto, i fondi dedicati alla formazione tra cui un’azienda può scegliere dipendono dal settore e dal luogo in cui ha sede l’azienda. Ecco una lista dei fondi paritetici interprofessionali attualmente operativi:
- FAPI: fondo costituito al fine di promuovere lo sviluppo della formazione continua nelle PMI;
- FBA: fondo per la formazione continua del credito e delle assicurazioni;
- FONARCOM: fondo che finanzia la formazione continua dei lavoratori e dei dirigenti delle imprese italiane;
- FONCOOP: fondo per la formazione continua all’interno delle imprese cooperative;
- FONDARTIGIANATO: fondo per i lavoratori delle imprese artigiane;
- FONDER: fondo per la formazione continua negli istituti religiosi e nelle imprese di ispirazione religiosa;
- FONDIMPRESA: fondo per i lavoratori delle imprese industriali;
- FONDIR: fondo che finanzia e promuove la formazione continua dei dirigenti;
- FONDIRIGENTI: fondo per la formazione continua dei dirigenti;
- FONDITALIA: fondo che finanzia la formazione continua dei lavoratori di micro, piccole, medie e grandi imprese;
- FONDO CONOSCENZA: fondo per la formazione continua dei lavoratori del settore pubblico e privato;
- FONDO DIRIGENTI PMI: fondo per i dirigenti delle PMI industriali;
- FONDOLAVORO: fondo per la formazione professionale degli operai dipendenti del settore privato;
- FONDOPROFESSIONI: fondo per la formazione continua negli studi professionali e nelle aziende collegate;
- FONSERVIZI: fondo per la formazione nei servizi pubblici industriali;
- FONTER: fondo per la formazione continua nel settore terziario;
- FOR.AGRI: fondo per la formazione continua in agricoltura;
- FORMAZIENDA: fondo per la formazione continua nel comparto del commercio, del turismo, dei servizi, delle professioni e delle piccole e medie imprese;
- FORTE: fondo per la formazione continua dei dipendenti delle imprese che operano nel settore terziario.
Attraverso questo articolo abbiamo cercato di rendere i concetti legati alla formazione finanziata il più semplici possibile. Tuttavia, sappiamo bene che la lettura di questo tipo di informazioni può risultare complicata se non si è familiari con i termini e le pratiche del settore. Per questo motivo, il nostro team di esperti è qui per aiutarti!
Mettiamo a vostra disposizione un servizio di consulenza per aiutarvi nella gestione della formazione finanziata, individuando le migliori risorse integrative e tipologie di finanziamento.