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Che cosa si intende per Industrial IoT
La connessione alla Rete dei macchinari e degli impianti industriali può assicurare alle imprese numerosi benefici. Ma per il momento in Italia è soprattutto appannaggio delle grandi imprese
L’Internet of Things, ovvero la connessione alla rete di oggetti diversi dai classici Pc, è una realtà in continua espansione e che sta contribuendo a cambiare le vite di tutti noi, ad esempio abilitando la domotica, i servizi per la Smart Home, lo Smart metering e così via.
C’è però un ambito che, forse più di altri, è stato in questi anni profondamente interessato da questa grande rivoluzione, ovvero il mondo industriale. Tanto che è stato coniato un termine apposito per definire l’applicazione delle tecnologie IoT in ambito industriale, quello appunto di Industrial Internet of Things (IioT).
Indice degli argomenti:
- Le caratteristiche di un progetto Industrial IoT
- Quali sono i benefici dell’Industrial IoT?
- Le caratteristiche di un progetto Industrial IoT
Le caratteristiche di un progetto Industrial IoT
La connessione a Internet dei macchinari e impianti utilizzati in ambito industriale, grazie all’impiego di una sensoristica sempre più miniaturizzata e a buon mercato, costituisce infatti la tecnologia principale per Industria 4.0, ovvero il paradigma organizzativo che può permettere alle imprese di ottenere quella flessibilità e velocità necessaria per rispondere ai cambiamenti della domanda e dei mercati.
Ovviamente un progetto di Industrial IoT non può essere improvvisato: devono infatti essere connesse alla rete apparecchiature di tipo legacy, macchinari di varia natura, PLC, sensori e tanti altri sistemi, che spesso utilizzano differenti protocolli industriali per comunicare verso l’esterno.
Una volta organizzata la parte hardware va poi approntata quella software, attivando una piattaforma che permetta di gestire e sfruttare l’afflusso dei dati proveniente da questo variegato mondo. Non a caso, prima di realizzare un progetto completo di industrial IoT è bene realizzare dei proof of concept che permettano di testare la validità delle soluzioni e risolvere eventuali problematiche.
Quali sono i benefici dell’Industrial IoT?
Quello più noto e al momento applicato è quello della manutenzione intelligente (in prospettiva predittiva): occorre infatti considerare che le macchine industriali, grazie all’Industrial IoT, possono essere continuamente monitorate nei loro parametri di funzionamento (vibrazioni, consumi energetici, ecc).
Questi parametri sono così trasformati in dati digitali che, una volta analizzati (spesso con l’ausilio di algoritmi di machine learning), consentono di comprendere se l’impianto in questione stia funzionando al massimo delle sue possibilità oppure se abbia bisogno di interventi di manutenzione, magari da remoto.
Il beneficio principale è quello di evitare gli stop improvvisi alla produzione che, specie in un contesto di competizione globale sempre più agguerrita, possono costare estremamente cari alle imprese industriali.
Ma i vantaggi dell’Industrial IoT vanno oltre l’aspetto seppure cruciale della manutenzione: ad esempio, un ambito che può essere ottimizzato in maniera efficace grazie alla sensoristica IoT è quello della logistica.
L’analisi dei dati in tempo reale può aiutare le imprese del settore secondario ad ottimizzare scorte e magazzini, risparmiando tempo e risorse economiche. Inoltre, l’Industrial IoT può essere implementato per cambiare radicalmente la gestione dei prodotti lungo il ciclo di vita: le informazioni trasmesse dagli smart objects impiegati comunemente dagli utenti o delle imprese, possono essere impiegate dalle imprese per costruire generazioni successive di prodotti più efficienti, performanti e utili.
Inoltre, dal momento che dietro questi oggetti intelligenti c’è un sistema operativo di tipo software, diventa possibile eliminare una buona parte dei difetti riscontrati nei prodotti già in commercio direttamente da remoto, senza cioè la necessità di portare i dispositivi in assistenza o avviare complicata e costose campagne di richiamo.
Cosa ci dicono i dati sui progetti Industrial IoT?
Ma a che punto siamo oggi con l’Industrial IoT? Secondo il recente Osservatorio IoT del Politecnico di Milano, il principale problema è rappresentato dall’elevato divario esistente fra grandi aziende e PMI in termini di conoscenza e progetti avviati.
Ben il 97% delle grandi imprese conosce le soluzioni IoT per l’Industria 4.0 (era il 95% nel 2018), mentre il 54% ha attivato almeno un progetto di IioT nel triennio 2017-2019. Le percentuali sono molto diverse tra le PMI: solo il 39% delle PMI ha sentito parlare di queste soluzioni e appena il 13% ha avviato delle iniziative.
Le applicazioni più diffuse sono quelle per la gestione della fabbrica (Smart Factory, 51% dei casi), impiegate soprattutto per il controllo in tempo reale della produzione e la manutenzione preventiva e predittiva, seguite dalle applicazioni per la logistica (Smart Logistics, 28%), dedicate alla tracciabilità dei beni in magazzino e lungo la filiera, e per lo Smart Lifecycle (21%).
Il wireless appare essere oggi la priorità tecnologica per il futuro, con ben il 64% di grandi aziende che ha in programma progetti basati su queste tecnologie. In questo momento a frenare le imprese nell’avvio di progetti IIoT ci sono ragioni come la mancanza di competenze (indicata dal 56% del campione) e la scarsa comprensione dei benefici di queste soluzioni (44%), ma soltanto il 44% prevede piani di formazione sulle competenze IoT o l’assunzione di personale specializzato.
Per quanto riguarda i benefici attesi, le grandi aziende si aspettano un miglioramento in termini di efficienza (indicata dal 69% del campione) e di efficacia (46%), mentre cresce il desiderio di sperimentare soluzioni innovative (34%, +14%), a discapito degli incentivi del Piano Nazionale Industria 4.0, non più ritenuti indispensabili per attivare i progetti (38%, -8%).