Molti, pensando all’espressione automazione industriale – o, per dirla all’inglese, Smart Manufacturing – immaginano un contesto produttivo dominato da macchine senzienti che agiscono in totale autonomia. Non è questo, o perlomeno non è solo questo il nocciolo di una rivoluzione che in realtà ruota intorno all’essere umano.

Certo, molti progetti avviati sotto l’egida dell’Industry 4.0 puntano anche alla massimizzazione dell’efficienza produttiva, della sicurezza e del risparmio energetico. Ma a tendere è e sarà sempre il fattore umano il centro di qualsiasi progetto di Industry 4.0. L’obiettivo è aumentare infatti la customer satisfaction attraverso un prodotto sempre più innovativo e performante e soprattutto attraverso una costellazione di servizi a valore aggiunto, personalizzati, che amplifichino l’esperienza d’uso del cliente.

Non solo efficienza: l’automazione industriale permette di migliorare il prodotto

Le imprese hanno infatti oggi la possibilità di costruire prodotti e servizi su misura, disegnati sulle specifiche esigenze dei propri interlocutori, e l’automazione industriale è lo strumento più qualificato per raggiungere questo traguardo: rendere autonome filiere, catene di montaggio e macchine non significa lasciarle a se stesse, vuol dire inserirle in un ecosistema all’interno del quale sono le decisioni umane basate sui dati – o meglio sugli insight estratti attraverso le piattaforme analitiche e IoT – a orchestrare ciascuna azione in funzione del massimo potenziale esprimibile. Sia in termini di efficienza, sia in termini di soddisfazione dell’utente finale, a cui naturalmente è destinato l’output.

Poniamo per esempio il caso di un elettrodomestico prodotto in un impianto ad alto tasso di automazione che fa leva su soluzioni Internet of Things. Non solo l’oggetto, dotato degli opportuni sensori e di tecnologie di trasmissione dati, può essere identificato e tracciato lungo l’intero processo di trasformazione, limitando così l’insorgere di colli di bottiglia e migliorando il Quality Control.

Una volta uscito dalla fabbrica, infatti, l’elettrodomestico continua a comunicare con la casa madre mentre interagisce con l’ambiente e con il suo possessore, generando e trasmettendo dati che possono essere elaborati per evidenziare guasti, modalità di utilizzo e preferenze del consumatore. In questo modo la casa madre può costruire servizi ad hoc per aumentare la customer satisfaction e adottare strategie di continous improvement nella progettazione del prodotto.

Il valore della customer satisfaction sprigionato dall’automazione industriale

L’automazione industriale in chiave 4.0, in altre parole, è un sistema che prima di ogni altra cosa interconnette macchinari, processi di trasformazione, prodotti finiti e utenti per dare vita a flussi di dati che consentono di comprendere in che modo l’intera filiera – dallo stadio progettuale alla distribuzione, fino ai servizi post vendita e alla manutenzione – può essere ottimizzata per garantire al cliente un’esperienza di consumo appagante.

Questo naturalmente si traduce per l’impresa in una straordinaria opportunità di business: nel momento in cui si stabilisce un filo diretto tra l’ideatore e l’utilizzatore di un oggetto, connettendo tutti gli elementi che contribuiscono a perfezionarlo e a personalizzarlo, diventa possibile predisporre offerte specifiche, dinamiche, a valore, aggiunto basate sulla segmentazione dei target e sulla capacità di soddisfare le esigenze di ciascun cluster.