Quanto è protetta la tua rete IT aziendale?
Difesa informatica proattiva: quando la miglior difesa è l’attacco
Perché aspettare di essere le vittime quando, invece, si può reagire ben prima di perdere dati e informazioni aziendali cruciali?
Il maggior vantaggio di “andare a caccia” delle minacce è quello di reagire più prontamente ai possibili attacchi senza rimanere passivamente in attesa che capitino: anche perché, diciamocelo, quando arriva il momento in cui ci accorgiamo di essere stati presi di mira da un hacker, è ormai troppo tardi.
Ecco perché una difesa informatica proattiva è quello che ti serve per correre meno rischi e per evitare di finire costantemente nel mirino dei criminali del web.
Difesa informatica proattiva: perché andare a caccia di minacce
Prima di iniziare, facciamo una doverosa premessa: perché è importante diffondere una cultura di allerta e proattività? Per tre motivi:
- a discapito di quello che pensiamo, anche la più piccola delle aziende rischia di essere vittima di un attacco e mettere in pericolo non solo se stessa, ma anche l’intera filiera in cui è inserita.
Gli hacker non fanno discriminazione perché riescono sempre a trovare qualche informazione di valore da sottrarre; - in media, le aziende impiegano circa 206 giorni prima di rilevare
una breccia nel proprio sistema informatico: tradotto in termini
economici, il ritardo arriva a costare fino a 8,70 milioni di dollari.
Nonostante questi dati vengano da una ricerca americana, in Europa i numeri non sono più incoraggianti e infatti le aziende nel nostro continente ci mettono 6 mesi ad accorgersi di aver subito un’intrusione; - chi viene colpito da un attacco hacker, ha una probabilità maggiore di essere preso di mira di nuovo.
In definitiva, è molto meglio anticipare e prevedere le minacce piuttosto che subirle, magari più di una volta.
In cosa consiste la difesa informatica proattiva
Andare a caccia delle possibili minacce significa iniziare con la formulazione di un’ipotesi:
- su che tipo di comportamento potrebbe adottare un cyber criminale nel caso in cui sia riuscito ad aggirare le nostre difese informatiche
- e su dove potrebbe ottenere informazioni sulle risorse e le attività cruciali della nostra azienda.
Come secondo step, si cercano le prove che vanno a supportare la nostra ipotesi: si raccolgono quante più informazioni possibili sul comportamento, sugli obiettivi e il metodo di azione dell’hacker. Inoltre, i dati devono essere organizzati e analizzati per determinare possibili andamenti dei sistemi di sicurezza, per fare previsioni sul futuro e per eliminare le vulnerabilità riscontrate.
Nel caso in cui l’ipotesi sia effettivamente corretta, si dovranno poi ripensare i segnali di allarme da attivare nel caso in cui l’attacco stia davvero accadendo.
I vantaggi:
- consente di individuare la minaccia prima che diventi un vero problema e che comporti una perdita di tempo e denaro insostenibili per l’azienda;
- ti fa scoprire le falle del sistema e ti permette di capire se i sistemi di sicurezza che hai implementato sono davvero efficaci;
- alcune volte, fa capire che l’azienda non è coperta di fronte a determinati tipi di attacco come invece si pensava, per esempio a causa di aggiornamenti mancati oppure impostazioni non ottimizzate.
Conclusioni
Con la crescita dei cyber attacchi e le minacce che corriamo ogni giorno, correre ai ripari per difendere le informazioni sensibili della nostra azienda diventerà sempre più difficile e la difesa passiva non sarà più sufficiente.
D’altro canto, anche rinunciare ad utilizzare tutte le nuove tecnologie informatiche non è una soluzione se si vuole rimanere competitivi nel proprio settore: la soluzione è quella di migliorare i livelli di sicurezza e aumentare la capacità di risposta agli attacchi.
Ancora più importante è riuscire ad anticipare il problema prima che si presenti o quando si è appena manifestato, mitigando
i danni e evitando di perdere molti più soldi di quelli che invece si
sarebbero potuti investire in una difesa informatica appropriata.